Giovanni Paolo II, acclamato “Rabbino capo”dagli ebrei di Israele
È stato il primo pontefice a dare una svolta ai rapporti tra Chiesa e Stato di Israele, instaurando un dialogo vero fra cattolici ed ebrei. Il suo ricordo ci invita, ci sfida ad andare oltre, progredire, costruire ed osare ancora, sempre di nuovo, sempre di più.
Ma i trattati giuridici devono essere vivificati da un dialogo vero, non solo con lo Stato, ma con la società, onde il significato dell’enorme impatto sul pubblico israeliano della testimonianza di Giovanni Paolo II nel corso del Pellegrinaggio dell’Anno 2000. Così profondamente colpiti erano gli ebrei israeliani dalla sua Persona e dalle sue parole che, seppur non più che freddamente corretti alla vigilia, al momento della partenza del Papa, una grande maggioranza disse ai sondaggisti di volerlo Rabbino Capo della Nazione!
Onde far perseverare nel tempo quel benefico influsso, radicarlo nella coscienza del popolo, renderlo duraturo, nel 2003 il Papa volle nominare il primo Vescovo per i cattolici di espressione ebraica in Israele. Tale Vescovo (ora morto – si sarebbe in attesa di successore) avrebbe reso l’incontro della Chiesa con gli israeliani di espressione ebraica “interno”, avrebbe permesso alla Chiesa di rapportarsi ai componenti della società israeliana di espressione ebraica, non più come “estranea”, ma “dall’interno” della loro cultura, della loro esperienza, e nella propria lingua, come del resto è normale in ogni popolo e nazione.
Troppo poche e povere sono queste parole per descrivere l’eredità lasciata da Giovanni Paolo II alla Chiesa in Israele. Soprattutto il suo ricordo ci invita, ci sfida ad andare oltre, progredire, costruire ed osare ancora, sempre di nuovo, sempre di più. E per intercessione del Beato Giovanni Paolo II, tutto di Maria perché tutto di Cristo, possiamo sempre trovarci idealmente accanto alla Beata Vergine Maria di Nazaret mentre ascolta e crede all’assicurazione dell’angelo “Nulla è impossibile a Dio”.
di David-Maria A. Jaeger
Padre David-Maria A. Jaeger, religioso francescano della Custodia di Terra Santa, è cittadino israeliano di nazionalità ebraica; ora cinquantaseienne è il primo ebreo nato in Israele ad essere ordinato sacerdote cattolico (nel 1986).
» asianews.it